Le nostre comunità in poche ore hanno risposto così.
Senza se e senza ma abbiamo aperto le porte all’urlo dei popoli travolti dalla guerra ed in poche ore abbiamo espresso una forte solidarietà carica di coscienza.
Farmaci (siringhe, disinfettanti, medicinali da banco, bende, cerotti), beni necessari (pannolini, assorbenti, salviettine), vestiti, scarpe, zainetti per il trasporto di beni e tanto altro ed in molti abbiamo dato la disponibilità ad accogliere le persone in fuga senza ascoltare troppo le nostre paure e la nostra diffidenza.
Più di tante parole le immagini che allego traducono la nostra risposta. Sacchi di vestiti nell’atrio della chiesa di San Martino, scatoloni di farmaci presso il comune e la biblioteca di Piazza Brembana, uno dei centri di raccolta per le nostre comunità.
Il Sindaco,
Stefano Ambrosioni